I nostri suggerimenti

spiagge | luoghi | itinerari | città vicine | ristoranti

dintorni

Leggi la nostra guida on-line
o scarica e salva il .pdf

Scarica e salva il .pdf

Val di Noto

La Val di Noto, dal periodo normanno fino alla sua abolizione nel 1812, era un distretto amministrativo che si occupava di giustizia, tesoreria e milizia del Regno di Sicilia. In seguito al terremoto del 1693 i principali centri urbani del Vallo furono ridotti in macerie. La successiva ricostruzione dei primi decenni del XVIII secolo vede le città devastate dal terremoto adottare soluzioni architettoniche e artistiche che caratterizzano l’intero Vallo. Questa vera fioritura del gusto barocco è stata riconosciuta nel 2002 come patrimonio mondiale dall’organizzazione sovranazionale dell’UNESCO. Le città incluse sono: Caltagirone, Catania, Militello nella Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa, Scicli.

La città di Noto

Lo storico dell’arte Cesare Brandi chiamò Noto “il Giardino di Pietra”, letteralmente i Giardini di Pietra. Circa 50 chiese e istituti religiosi, 15 palazzi nobiliari, conventi e case degli antichi aristocratici. Il barocco respira nella città, orgoglioso e magnifico nel centro storico, quartieri delicati e quasi elusivi e quartieri circostanti. Il barocco di Noto si declina in una miriade di forme da maestose scalinate, maschere grottesche, balaustre, cortili nascosti, colline scoscese e vicoli stretti. Lascia che la curiosità sia la tua guida per le strade di Noto.

 

Leggi il nostro articolo su "Cosa fare a Noto"

La costa

Venti chilometri di spiagge incontaminate e calette naturali lungo la strada SS19, tra cui “Calamosche” votata la spiaggia più bella d’Italia nel 2005 e la “Riserva naturale di Vendicari”, oggi una delle zone umide più rappresentative d’Europa. Centinaia di specie di uccelli la scelgono, ogni anno, come luogo di riposo nel loro cammino verso i loro terreni di riproduzione e svernamento. Inoltre, sempre lungo la costa, si possono trovare vari siti di interesse archeologico, tra cui “Eloro”, “Colonna Pizzuta”, “Torre Stampace” e “Villa Romana del Tellaro” con i suoi splendidi mosaici di eccezionale fattura. La Riserva stessa è costellata di numerose testimonianze di un passato opulento come la “Torre Sveva” nota anche come “Castello di Vendicari” e più a sud la “Cittadella Maccari” ricca di cimeli di epoca bizantina.

La campagna

Venti chilometri di spiagge incontaminate e calette naturali lungo la strada SS19, tra cui “Calamosche” votata la spiaggia più bella d’Italia nel 2005 e la “Riserva naturale di Vendicari”, oggi una delle zone umide più rappresentative d’Europa. Centinaia di specie di uccelli la scelgono, ogni anno, come luogo di riposo nel loro cammino verso i loro terreni di riproduzione e svernamento. Inoltre, sempre lungo la costa, si possono trovare vari siti di interesse archeologico, tra cui “Eloro”, “Colonna Pizzuta”, “Torre Stampace” e “Villa Romana del Tellaro” con i suoi splendidi mosaici di eccezionale fattura. La Riserva stessa è costellata di numerose testimonianze di un passato opulento come la “Torre Sveva” nota anche come “Castello di Vendicari” e più a sud la “Cittadella Maccari” ricca di cimeli di epoca bizantina.

Città del barocco

Leggi la nostra guida on-line
o scarica e salva il .pdf

Scarica e salva il .pdf

Noto

Una visita a Noto è quasi un obbligo culturale: dal 2002 il suo patrimonio architettonico è entrato a far parte della lista Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO e denominata anche come la Capitale del barocco.

Noto quindi è diventata un vanto per tutta la nazione Italiana. La sua bellezza in fondo nasce da una grande sventura, un disastroso terremoto che mise in ginocchio la Noto antica, ma dette il via alla costruzione del gioiello Barocco. Correva l’anno 1693, mese di gennaio, e il moto tellurico rase al suolo la città in modo pressoché totale, devastando gran parte della Sicilia Orientale. La Noto di allora morì per sempre e la distruzione fece ricostruire poco distante la Nuova Noto, quella che tutto il mondo ci invidia.

La città nuova viene costruita secondo i canoni del Barocco Siciliano, con grande cura ed orientando il borgo con i punti cardinali, in modo da avere una perfetta illuminazione per le facciate dei palazzi.
L’effetto è quasi scenografico, e magnifica è la vista al tramonto quando il sole arrossato conferisce una calda tinta pastello alle facciate delle chiese e delle case.

La via principale della città è sicuramente Corso Vittorio Emanuele, che inizia dalla Porta Reale e viene interrotto da belle piazze lungo il suo percorso. Si parte da Piazza Immacolata con la notevole chiesa di San Francesco e una serie di edifici pittoreschi. Da notare le belle grate in ferro alle finestre. Più avanti si incontra la Piazza del municipio sulla quale si apre la magnifica Cattedrale e il Palazzo Ducezio. Piazza XVI Maggio è anch’essa coordinata alla presenza di una bella chiesa, San Domenico, mentre nelle vicinanze rimane la Chiesa del Carmine.

Eventualmente per ritornare al punto di partenza si può utilizzare la strada parallela al Corso Vittorio che si chiama Via Cavour, bella adornata da antichi palazzi nobiliari, tra cui Palazzo Nicolaci, antica residenza del Principe Corrado Nicolaci di Villadorata. Ma Noto non è soltanto barocco, infatti il suo vasto territorio consente di intraprendere svariate attività: dal mare alla montagna. Si può scegliere se fare un’escursione tra le rovine di Noto antica, o di visitare i mosaici della Villa Romana del Tellaro, oppure si può decidere di trascorrere incantevoli giornate tra le innumerevoli spiagge appena fuori Noto, e per concludere come non menzionare l’oasi faunistica di Vendicari che offre riparo a centinaia di specie di uccelli che la scelgono ogni anno come luogo di sosta nel viaggio migratorio.

Siracusa

Il succedersi degli eventi storici, a partire dai primi insediamenti che risalgono addirittura al XIV secolo a.C. alle dominazioni grecoromane, hanno lasciato sublimi segni nella città, uno dei gioielli urbanistici della Sicilia. Ortigia, un’isola a ridosso della costa fondata dai Corinzi, è sicuramente la parte più affascinante di Siracusa. Tutta da scoprire passo per passo, tra palazzi e monumenti di gran pregio.

Da ricordare il Castello Maniace, sulla punta dell’isola, a protezione della stessa, il Tempio di Apollo, datato sesto secolo avanti Cristo, che si trova presso Piazza Pancali, il bellissimo duomo con le sue grandi colonne doriche, e la Fonte Aretusa, una risorgiva di acqua dolce famosa già dall’antichità, dove si può ammirare il papireto di Siracusa, l’unico luogo dove si trova il papiro spontaneo in Italia e forse in Europa. Tra i luoghi più suggestivi e più nascosti di Ortigia, vi consigliamo di visitare l’Ipogeo di Piazza Duomo e il Bagno di Purificazione Ebraico.

L’ingresso dell’Ipogeo si apre alla base del giardino dell’Arcivescovado a destra del maestoso Duomo, mentre ad ospitare il Bagno di Purificazione Ebraico è il Residence Hotel “Alla Giudecca” (Via Alagona, 52), un antico edificio patrizio che nasconde nei suoi sotterranei il più importante e suggestivo miqwè (bagno di purificazione rituale ebraico) d’Europa, di epoca bizantina. Dal 2005 Siracusa, assieme alle necropoli di Pantalica fa parte della lista UNESCO, dei Patrimoni dell’Umanità.

Ragusa

Chi si è concentrato sul suo aspetto l’ha soprannominata “la città dei ponti”, mentre letterati, artisti e intellettuali l’hanno ribattezzata “l’isola nell’isola” o “l’altra Sicilia” per le sue particolarità rispetto alla regione circostante. Il suo vero nome è però Ragusa, città siciliana di circa 73 mila abitanti posta nella zona meridionale dei Monti Iblei, località più ricca dell’isola e compresa tra i centri più prosperi del Sud d’Italia.

Un momento di svolta nella sua storia si colloca nel 1693, quando un terribile terremoto distrusse Ragusa quasi completamente, radendo al suolo i suoi palazzi e le sue case e mietendo migliaia di vittime. Con la rinascita progressiva, avvenuta nel XVIII secolo, la città venne divisa in due grandi aree distinte: da un lato la cosiddetta Ragusa superiore, alla sommità dell’altopiano, e dall’altra la Ragusa Ibla, realizzata sulle rovine della città vecchia secondo l’antico impianto medievale.

Furono proprio i lavori di ricostruzione a generare una nuova ricchezza di monumenti, palazzi e angoli pittoreschi, e che hanno reso Ragusa la splendida città che è oggi. Un gioiello d’arte barocca che ha fatto da sfondo alle avventure del commissario di polizia più famoso d’Italia: Salvo Montalbano, il personaggio mito venuto fuori dalla penna di Andrea Camilleri.

Modica

Modica è tra le più pittoresche città della provincia e di tutta la Sicilia. E’ situata nell’area meridionale dei Monti Iblei ed è divisa in due originali aree: Modica Alta, le cui costruzioni quasi scalano le rocce della montagna, e Modica Bassa, giù nella valle, dove è ora situato il Corso Umberto, principali strada e sito storico della città. L’aspetto è prevalentemente tardo barocco, quasi interamente risalente al dopo-terremoto (1693).

L’itinerario modicano dedicato al barocco e dintorni comincerà dalla Chiesa di San Giorgio, uno dei simboli della Sicilia sud-orientale. Per i turisti sarà più agevole lasciare il proprio mezzo di trasporto nel Piazzale Falcone Borsellino. Proprio a sinistra del Piazzale una strada in salita, la Via San Giorgio, conduce alla splendida architettura collocata a fare da cerniera, tra la parte alta e la parte bassa della città. La tappa successiva è la Chiesa di San Pietro anch’essa preceduta da una monumentale scalinata e custodita dalle statue dei dodici apostoli poste su alti piedistalli.

A fianco della chiesa di San Pietro e della scalinata che conduce verso il Castello un anonimo ingresso dà l’accesso a un vero e proprio gioiello di architettura rupestre: la piccola chiesa di San Nicolò inferiore. Nel 1880 Francesco Bonajuto, seguendo le orme del padre, apriva la sua prima bottega dolciaria che si trova ancora lì, proprio di fronte alla Chiesa di San Pietro in un piccolo e profumato vicolo.

Scicli

La città di Scicli, di recente inserita nell’Heritage List (patrimonio mondiale) dell’Unesco, è situata nella parte sud orientale della Sicilia, in Provincia di Ragusa. Il territorio confina con i comuni di Ragusa e Modica e si estende per circa 20 km sulla fascia costiera. Scicli è uno dei principali centri del percorso barocco siciliano; l’elegante cittadina è situata in una ampia vallata fra delle colline rocciose, alla confluenza di tre valloni: quello di S. Bartolomeo, quello di S. Maria La Nova e la fiumara di Modica.

Il barocco determina, infatti, uno dei periodi più felici dell’architettura della città. Di costruzioni e chiese di stile barocco rimangono tanti esempi: Palazzo Beneventano, la Chiesa di Santa Teresa, la Chiesa di San Bartolomeo e altre architetture ricostruite nel 700 e 800 su modelli del Seicento.

Palazzolo Acreide

Akrai fu fondata nel 664 a.C.; numerose furono le dominazioni che si avvicendarono nel corso dei secoli: romana, bizantina, araba, normanna. Da qui le varie denominazioni date alla città: Akrai, Acre, Balansùl, Placeolum o Palatioli ed infine Palazzolo a cui, nel 1862, fu aggiunto il patronimico di Acreide. Distrutta dal terremoto del 1693 rinacque la Palazzolo settecentesca.

Nella Piazza del Popolo si innalza imponente la Chiesa di S. Sebastiano con la sua scenografica Modica Scicli Palazzolo Acreidegradinata, l’interno è a tre navate, con pregevoli stucchi risalenti al 1783. Di architettura settecentesca è il Palazzo Municipale sorto sul sito che fu del Monastero Benedettino. La Chiesa dell’Annunziata è la più antica di Palazzolo A. Ricostruita dopo il terremoto, ebbe un’impostazione più maestosa, a tre navate.

Tre sono i capolavori d’indiscusso pregio artistico: l’altare di marmo intarsiato con marmi di diversi colori, rappresentanti l’allegoria della primavera; il portale della facciata risalente al ‘700 è di intonazione barocca e spagnoleggiante. Oltre a Palazzolo è possibile fare una passeggiata archeologica tra le antiche rovine di Akrai, tra cui si può ammirare il teatro greco.

Natura

Durante le escursioni, consigliamo di non esporsi durante le ore più calde della giornata e di indossare scarpe da ginnastica o scarpe da scogliera, crema solare, cappello, abbondante acqua e snack per pic-nic!

Leggi la nostra guida on-line
o scarica e salva il .pdf

R.N.O. Vendicari

La riserva naturale orientata “Oasi Faunistica di Vendicari” è stata fondata nel 1984 dalla Regione Siciliana. Si trova precisamente tra Noto e Pachino (provincia di Siracusa) con un territorio che copre circa 1512 ettari. All’interno della riserva, un intero ecosistema vive indisturbato. Spesso vi troverate di fronte a paesaggi mozzafiato, fitta vegetazione che all’improvviso si apre su un mare cristallino, a lunghe e dorate spiagge, che in poche centinaia di metri diventano rocce a strapiombo su un mare profondo. Dai rifugi di osservazione si possono ammirare fenicotteri, aironi, cicogne che si fermano qui prima di raggiungere le ultime destinazioni migratorie.

 

Ecco i 3 itinerari:

 

Percorso blu: questo percorso ti permetterà di visitare la zona settentrionale della riserva. Partendo dalla spiaggia di Eloro, a due passi dagli scavi dell’antica città greca, dopo una sosta alla spiaggia di Marianelli si raggiunge la spiaggia di Calamosche, la spiaggia più famosa della riserva.

 

Percorso Arancione: partendo dall’ingresso principale di Vendicari, attraversando i capanni di osservazione per il birdwatching, grazie a questo itinerario visiterai la Tonnara, la Torre Sveva, la spiaggia di Vendicari, fino a raggiungere la spiaggia di Calamosche.

 

Percorso verde: Partendo dall’ingresso di Cittadella Maccari, vicino alla spiaggia di San Lorenzo, questo percorso vi permetterà di visitare la Cittadella, la Trigona, la necropoli bizantina e raggiungere la sua destinazione finale, la Tonnara di Vendicari. Questo è il percorso più “archeologico” e più lungo.

R.N.O. Cavagrande del cassibile

I vasti altopiani carsici dei Monti Iblei caratterizzano l’estremità del paesaggio sud-orientale della Sicilia tra le province di Ragusa e Siracusa. E’ soprattutto in quest’ultima che l’altopiano assume aspetti spettacolari per la presenza di fratture profonde, chiamate “cave”, che solcano i bordi. Prodotto dall’erosione del torrente che scorre ancora sullo sfondo, a tratti magnifico come nel caso di Cavagrande, uno dei più maestosi e imponenti canyon, ora protetto come riserva naturale, era in epoca paleolitica sede di insediamenti abitati. Sulle pareti si trovano circa 8 mila tombe scavate nella roccia, che risalgono al X e al IX secolo aC.

Come un diamante incastonato in un gioiello, una valle quasi un canyon, dove anche i più profani visitatori della riserva naturale riacquistano il piacere di contemplare le meraviglie della natura.

Come arrivare: prendere la SS 115 per Avola, prendere la tangenziale e girare a sinistra in “Avola Antica”; dopo circa 10 km di tornanti, si raggiunge l’incrocio con Cavagrande (il cartello è chiaramente visibile).

Necropoli di Pantalica

Pantalica è una località naturalistico-archeologica della provincia di Siracusa. Nel 2005 è stata insignita del titolo di Patrimonio mondiale dell’Umanità. Il sito si trova su un altopiano circondato da canyon formati nei millenni da due fiumi, l’Anapo e la Calcinara, che hanno modellato il terreno nei canyon caratteristici dell’area. L’altopiano e le valli sottostanti - Valle dell’Anapo - sono importanti aree naturali. Diversi sentieri permettono di visitare il sito. La Valle dell’Anapo è accessibile da due porte collegate tra loro, dal lato di Sortino e Ferla, questo percorso corre per oltre 10 km sulle tracce dell’ex linea ferroviaria Siracusa-Vizzini. La visita dell’altopiano può cominciare dalla cosiddetta Sella Filiporto, raggiungibile dal comune di Ferla o dall’altra parte, dal lato di Sortino, passando sopra la cosiddetta Grotta dei pipistrelli.

Come arrivare: prendere l’autostrada per Siracusa, uscita Floridia; da qui proseguire per Sortino-Pantalica verso la valle dell’Anapo. Lungo la strada per Ferla si trova la necropoli di Panatalica.

Scarica e salva il .pdf

Spiagge

Leggi la nostra guida on-line
o scarica e salva il .pdf

Eloro Pizzuta

Eloro Pizzuta
La spiaggia e il suo sito archeologico

La spiaggia è abbastanza appartata poiché si tratta di una baia naturale e raggiungibile tramite piccoli sentieri immersi nella macchia mediterranea. Solitamente non è molto affollata e la sua forma naturale a nicchia offre riparo dai forti venti provenienti dall’entroterra

Eloro

Guardando verso sud dalla spiaggia si erge un promontorio in cui si trovano reperti archeologici di Eloro. L’antica città di Eloro fu fondata da coloni corinzi sbarcati dalla vicina Grecia nel VII secolo a.C. a circa 35 chilometri a sud di Siracusa. Gli scavi archeologici del 1899 hanno portato alla luce le mura della città e torri quadrate, risalenti al VI secolo ancora oggi visibili. Nella zona più meridionale della città si possono vedere i resti di un tempio del IV secolo ed un tempio più grande identificato come un santuario di Demetra. Fuori dalle mura particolare è il teatro rettilineo, probabilmente del IV secolo. Inoltre vicinissimo alla spiaggia ci sono i resti di un santuario dedicato agli dei Demetra e Kore.


Colonna Pizzuta

A circa 1 km dalla cittadina di Eloro, posta di fronte al lato nord della collina, si trova una grande colonna calcarea, denominata “Pizzuta”. L’origine di questo monumentale reperto archeologico è piuttosto controversa. Nel periodo antecedente agli scavi avviati dall’archeologo Paolo Orsi (1899) si credeva che la Colonna fosse stata costruita durante la dominazione greca, in memoria della Battaglia di Eloro. Durante gli scavi condotti da Paolo Orsi, l’archeologo scoprì che ai piedi della Colonna vi era una grossa porta in pietra contenente scheletri e materiale funerario. Pertanto, la Colonna Pizzuta è da allora ritenuta una tomba familiare della seconda metà del III sec. a. C

Pizzuta

La spiaggia di Pizzuta è la prima e meno conosciuta spiaggia del Riserva naturale di Vendicari. È una spiaggia piccola e carina, frequentata principalmente da gente del posto grazie al suo facile accesso dal Lido di Noto. È assicurato tra due colline dove è ancora possibile fare una passeggiata tra le rovine dell’antica città greca di Eloro. Le sue acque cristalline sono difficili da resistere.

Eloro | Tellaro

La spiaggia di Eloro è la spiaggia principale della parte nord della riserva naturale. Prende il nome dall’antico greco lacerato di Eloro e dove il fiume Tellaro incontra il mare. È anche possibile ammirare alcune specie migratrici nelle prime ore del mattino. Grazie al suo facile accesso è una delle spiagge più affollate durante l’estate raggiungibile attraverso un percorso a piedi dal parcheggio. La spiaggia non è attrezzata.

Marianeddi

Eloro Marianelli è una spiaggia molto appartata nei pressi dell’antica città greca di Eloro e della foce del fiume Tellaro. Si tratta di una bellissima spiaggia lunga circa 600 metri, caratterizzata da un litorale di soffice sabbia dorata orlato da dune e da verde macchia mediterranea.
Il mare che la bagna è azzurro, trasparente e cristallino. La spiaggia non è attrezzata ed è l’ideale per gli amanti della tranquillità.

Calamosche

È una delle spiagge più suggestive e frequentate della riserva di Vendicari. Lasciando la macchina in un comodo posteggio, è necessario camminare circa 30 min. lungo un sentiero costeggiato dalla tipica vegetazione mediterranea per giungere in questa ampia conca naturale.
Nei mesi di luglio e agosto è poco consigliabile scegliere questa spiaggia se si vuole trascorrere una giornata rilassante poiché, oltre a fare una lunga passeggiata sotto il sole, si rischia di trovare una moltitudine di persone in una spiaggia di ridotte dimensioni.

Vendicari

Con i suoi 8 km di costa incontaminata, Vendicari è il punto d’incontro di molteplici attività turistiche. Possiede oltre 100 specie di uccelli, e lo splendore incontaminato della macchia mediterranea adorna le passeggiate naturalistiche.
La presenza di reperti archeologici, l’antica tonnara, le necropoli nascoste dalla vegetazione, i segni delle antiche colonizzazioni saziano la voglia di scoperta e fanno da cornice alla spiaggia di Vendicari. Unica pecca la presenza sulla riva di una specie di alga (la Poseidonia) che, pur essendo indice di un mare pulito, è poco piacevole per i bagnanti.

Cittadella dei Màccari

Il suo nome deriva dall’antistante feudo Màccari. Quella di Cittadella è l’ultima spiaggia della riserva naturale di Vendicari. Come le spiagge della riserva, è caratterizzata da un mare azzurro cristallino e da una sabbia fine e dorata circondato da macchia mediterranea; vi sono anche delle piccole grotte che il moto ondoso del mare ha formato sugli scogli che separano la spiaggia in due cale.

Lido Baiamuri

Tra Marzamemi e Portopalo, si apre la generosa baia di Morghella. Uno sguardo sul blu del mare cristallino, dove a vostra disposizione ci saranno 56 postazioni lettino, 8 daily bed, 8 seasighting, una lounge bar area, una temporary boutique.

Isola delle Correnti

L’isola delle correnti per la sua posizione rappresenta una sorta di confine ideale tra il Mar Ionio e il Mar Mediterraneo. Le correnti generate dall’incontro di questi due mari danno vita a increspature e colori in continua evoluzione... da qui il nome “Isola delle Correnti”. I lidi “Playa Carratois” e “Le Dune” offrono spiaggia attrezzata con lettini, area bar e una taverna dove è possibile pranzare sulla sabbia.

Sampieri

Nella provincia di Ragusa, la spiaggia di Sampieri è caratterizzata dalla presenza di uno dei pochi esempi di rovine industriali siciliane della Fornace Penna. La sua costruzione risale al periodo tra il 1909 e il 1912 per volere del barone Guglielmo Penna. Va ricordato che per alcuni anni è stato ribattezzato dalla fortunata serie televisiva del commissario Montalbano “La Mànnara”. Nella parte meridionale della spiaggia sono presenti le caratteristiche dune del litorale mediterraneo dell’isola.

Scarica e salva il .pdf

Ristoranti

* stella Michelin

Leggi la nostra guida on-line
o scarica e salva il .pdf

NOTO

Viva il bistrot

Tipologia: Bistrot
via Rocco Pirri n. 19
+39 334 793 3384

W Villadorata

Tipologia: Ristorante
contrada Portelle sn
+39 342 816 3083

Crocifisso

Tipologia: Trattoria

via Principe Umberto n. 46
+39 0931 968 608

Dammuso

Tipologia: Trattoria

via Rocco Pirri n. 12
+39 0931 835 786

Norma Bistrot

Tipologia: Bistrot
Via Rocco Pirri n. 59
+39 348 193 9792

Anche gli Angeli

Tipologia: Bistrot

via Arnado da Brescia n. 2
+39 0931 576 023

Fontana d’Ercole

Tipologia: Trattoria

piazza XVI Maggio n. 11
+39 0931 837 772

Casamatta

Tipologia: Pizzeria

via Tommaso Fazello n. 23
+39 328 927 7913

MARZAMEMI

Taverna la Cialoma

Tipologia: Trattoria

P.zza Regina Margherita
+39 0931 841 772

Cortile Arabo

Tipologia: Ristorante

piazza Villadorata
+39 0931 841 678

sIRACUSA

Cortile Spirito Santo

Tipologia: Ristorant

Via Salomone n. 21
+39 0931 181 5404

Caseificio Borderi

Tipologia: Street Food

Via de Benedictis n. 6
+39 329 985 2500

Al Mazarì

Tipologia: Ristorante

Via Giovanni Torres, 7/9
+39 0931 483690

La Lisca

Tipologia: Ristorante

Via E. De Benedictis n. 25
+39 0931 623 944

I Rizzari

Tipologia: Ristorante

Via Libertà n. 63
Brucoli ( Augusta )
+39 0931 982 709

MODICA

Accursio *

Tipologia: Ristorante

Via Grimaldi n. 41
+39 0932 941 689

Radici

Tipologia: Ristorante

Via Grimaldi n. 55
+39 331 236 9404

RAGUSA IBLA

Duomo **

Tipologia: Ristorante

Via Cap. Bocchieri n. 31
+39 0932 651 265

I Banchi

Tipologia: Bistrot

Via Orfanotrofio n. 39
+39 0932 655 000

Locanda Don Serafino *

Tipologia: Ristorante

Via A. G. Ottaviano n. 13
+39 0932 248 778

marina di ragusa · scoglitti

Scjàbica

Tipologia: Bistrot

Lungomare A. Vespucci
Punta Secca (RG)
+39 0932 183 6006

Sakalleo

Tipologia: Trattoria

Piazza Cavour n. 12
Scoglitti ( Marina di Ragusa )
+39 0932 871 688

licata · taormina

La Madia **

Tipologia: Restaurant

Corso F.  Re Capriata n. 22
+39 0922 771 443

St. George **

Tipologia: Restaurant

Viale S. Pancrazio n. 46
Taormina (ME)
+39 0942 23 537

Scarica e salva il .pdf